In meno di 24 ore è passato dai fornelli alle manette. Valentino Luchin, noto chef italiano emigrato in California negli anni ’90, è stato arrestato dalla polizia di San Francisco con l’accusa di aver rapinato tre banche in un solo giorno. Una parabola drammatica, quella dello chef originario del Veneto, culminata il 10 settembre 2025, quando gli agenti lo hanno identificato come il responsabile dei tre colpi messi a segno in rapida successione. Luchin, che in passato aveva guidato le cucine del celebre ristorante Rose Pistola e gestito l’Ottavio a Walnut Creek, è ora in custodia, accusato di rapina e tentata rapina. Non era la prima volta che finiva al centro di un’indagine: già nel 2018 era stato coinvolto in un episodio simile. Ma stavolta la vicenda assume contorni ancora più gravi.
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Secondo quanto ricostruito dal Dipartimento di Polizia di San Francisco (SFPD), tutto è iniziato intorno a mezzogiorno del 10 settembre, quando un uomo ha consegnato un biglietto a una cassiera di una banca su Grant Avenue, nel cuore di Chinatown, esigendo denaro. La donna, spaventata, ha obbedito e consegnato una busta con del contante. Dopo il colpo, l’uomo si è dato alla fuga.
La scena si è ripetuta poco dopo in altre due filiali bancarie della zona, tutte nel distretto centrale della città. Il modus operandi era sempre lo stesso: una nota scritta a mano, nessuna arma visibile e un’esecuzione rapida. Le somiglianze tra i tre episodi hanno portato gli investigatori a collegare rapidamente i fatti, ipotizzando un unico autore.
Il lavoro dell’unità rapine della SFPD, affiancato dai cosiddetti “ambasciatori di quartiere” – figure civiche incaricate di monitorare le aree urbane – è stato decisivo. Grazie a testimonianze raccolte sul posto e alla descrizione dell’uomo, la polizia è riuscita a identificare in breve tempo Valentino Luchin come il principale sospettato.
Gli agenti hanno messo a punto un piano per localizzare e arrestare il 62enne senza incidenti. Luchin è stato fermato nelle ore successive ai colpi e trasferito al carcere della contea di San Francisco. Le accuse a suo carico sono gravi: due rapine consumate e una tentata, tutte nello stesso giorno. Al momento resta in custodia in attesa delle procedure giudiziarie formali.
Non è la prima volta che lo chef italiano finisce al centro della cronaca giudiziaria americana. Nel 2018, Luchin era stato arrestato per una rapina a una filiale della Citibank a Orinda, in California. All’epoca, il bottino fu di 18.000 dollari e l’uomo era stato ripreso dalle telecamere mentre entrava incappucciato, con occhiali scuri e una pistola ad aria compressa (una BB gun).
In un’intervista rilasciata dopo l’arresto, Luchin aveva parlato apertamente della sua situazione economica e del tracollo vissuto dopo la chiusura del ristorante Ottavio. “Pensavo fosse un buon piano, ma non lo era. Era una pistola finta, non volevo fare male a nessuno,” aveva dichiarato, cercando di spiegare le sue motivazioni. Aveva anche scritto una lettera di scuse alla cassiera coinvolta, ma non è chiaro se in quel caso fosse stato formalmente incriminato.
Valentino Luchin era arrivato negli Stati Uniti nel 1993, portando con sé la tradizione culinaria veneta. Aveva conquistato una fetta di pubblico con i suoi piatti italiani autentici, lavorando in locali di prestigio come il celebre Rose Pistola a San Francisco e successivamente aprendo un proprio ristorante, “Ottavio”, nella città di Walnut Creek.
Tuttavia, nel 2016, il ristorante ha chiuso definitivamente i battenti. Le difficoltà economiche si sono fatte sempre più gravi: i documenti di bancarotta del 2015 indicavano oltre 111.000 dollari di debiti e appena 27.000 dollari in beni intestati a Luchin e sua moglie. Un tracollo finanziario che, secondo le sue stesse parole, lo ha portato a prendere decisioni estreme.
“Ognuno ha un limite,” avrebbe detto, “e la disperazione ti spinge a fare cose che non pensavi possibili.” Ora, mentre si attende l’evoluzione del caso, il destino dell’ex chef sembra segnato da un percorso fatto di gloria culinaria, cadute personali e conseguenze giudiziarie sempre più pesanti.