Il disastro del volo AI171 ha sconvolto l’India. L’aereo di Air India Express, partito da Delhi e diretto a Londra, è precipitato nei pressi di Ahmedabad il 12 giugno 2025, causando oltre 200 vittime. La compagnia ha subito reagito, annunciando un piano di risarcimenti straordinario.
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Il Tata Group, proprietario di Air India, ha annunciato che le famiglie delle vittime riceveranno ₹ 1 crore a testa, ovvero 10 milioni di rupie. In euro, la cifra si aggira attorno ai 110.000 €.
“È un segnale immediato di vicinanza e supporto”, ha dichiarato il presidente del gruppo, N. Chandrasekaran. Il piano prevede anche la copertura delle spese mediche per i feriti e il finanziamento della ricostruzione del dormitorio universitario colpito nella zona dell’impatto.
Questi importi verranno erogati subito, senza attendere gli esiti di eventuali inchieste o processi legali.
Il risarcimento annunciato è solo una parte di quanto le famiglie potrebbero ricevere. Trattandosi di un volo internazionale, si applicano le norme della Montreal Convention, un trattato globale che disciplina la responsabilità delle compagnie aeree in caso di incidenti.
Secondo la convenzione:
In molti casi, la cifra finale supera ampiamente il primo indennizzo. Tuttavia, le famiglie dovranno attendere tempi più lunghi per eventuali ulteriori compensazioni.
Per capire l’impatto economico del risarcimento promesso da Air India, è utile guardare i numeri.
Nel 2025, il reddito medio annuo di un cittadino indiano è di circa ₹ 358.000 (pari a circa 4.200 USD). Alcune stime indicano un reddito nazionale netto pro capite attorno a ₹ 205.000.
Il risarcimento di ₹ 1 crore equivale a:
In pratica, è una somma che in India può garantire una stabilità economica generazionale, se ben gestita.
Tuttavia, va ricordato che nessun importo può compensare una vita umana, e che questi dati servono solo a sottolineare l’entità economica del gesto.