Aereo decolla e sfiora gruppo discialpinisti sul Monte Rosa: il video shock

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L’incidente è avvenuto intorno alle 11:50 sul Colle Sesia, a 4.230 metri di altitudine, al confine tra Italia e Svizzera. Il Piper PA18, dopo un atterraggio sul ghiacciaio, ha virato a sinistra e ha proseguito la sua corsa in mezzo alle cordate di scialpinisti impegnati nella salita verso la Capanna Margherita. Successivamente, il velivolo ha decollato, allontanandosi dalla zona.​

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Il Trofeo Mezzalama, noto come la “maratona dei ghiacciai”, si stava svolgendo sul versante valdostano del Monte Rosa, tra Breuil-Cervinia e Gressoney-La-Trinité. In occasione della gara, gli impianti di risalita erano stati aperti dalle 6:30, facilitando l’afflusso di migliaia di scialpinisti in alta quota. ​Visit Monterosa – Estate

La testimonianza di Luca Calzone

L’alpinista piemontese Luca Calzone, presente sul posto, ha filmato l’intera scena e ha condiviso il video sui social, accompagnandolo con un messaggio allarmato: “Sono stato testimone di una mancata tragedia in Svizzera”. In un’intervista all’ANSA, Calzone ha definito la manovra dell’aereo “follia, è veramente un gesto criminale, volontario”.​

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Un post condiviso da Luca Calzone – alpinista 🗻⛏⛷🎿🧗‍♂️🚴‍♂️📸🇮🇹 (@luca.calzone)

Calzone ha sottolineato che il pilota non poteva non vedere le numerose persone presenti sulla traccia verso la Capanna Margherita. “Per miracolo non è successo niente, ma avrebbe potuto esserci più di un morto”, ha aggiunto, evidenziando la pericolosità dell’accaduto.​

Indagini in corso

Il velivolo coinvolto è un Piper PA18, immatricolato in Svizzera e appartenente a un aeroclub elvetico. Dopo l’incidente, l’aereo ha proseguito il volo, atterrando nella zona di Ginevra poco prima delle 16.​

Le autorità italiane e svizzere, insieme all’ENAC e agli organizzatori del Trofeo Mezzalama, stanno esaminando il video e raccogliendo testimonianze per chiarire le circostanze dell’accaduto e valutare eventuali responsabilità.​

Come si gestisce la sicurezza aerea nelle zone di montagna

La sicurezza aerea nelle aree montane rappresenta una sfida importante a causa delle condizioni meteorologiche spesso mutevoli e della presenza di numerosi alpinisti e turisti. I voli su ghiacciai e zone ad alta quota sono regolamentati da normative severe che impongono ai piloti di evitare il sorvolo a bassa quota di aree frequentate da persone. Gli aeroclub e i piloti professionisti devono rispettare piani di volo dettagliati e, in alcuni casi, ottenere autorizzazioni speciali per l’atterraggio su superfici innevate. Episodi come quello avvenuto sul Monte Rosa mettono in evidenza l’importanza di intensificare i controlli e le verifiche preventive.

Incidenti aerei in alta quota: i precedenti più gravi

Nel corso degli anni, si sono verificati diversi incidenti aerei in alta quota, spesso con conseguenze tragiche. Le condizioni estreme, come venti forti, turbolenze improvvise e scarsa visibilità, rendono particolarmente rischioso il volo in montagna. Tra i casi più noti, il disastro del volo 901 di Air New Zealand sul Monte Erebus in Antartide nel 1979 resta emblematico. Fortunatamente, episodi come quello del Colle Sesia, dove si è evitata la tragedia, sono rari ma sottolineano la necessità di una maggiore attenzione e prudenza da parte dei piloti.

Cosa fare se si assiste a un incidente in montagna

Chi assiste a un incidente in montagna deve mantenere la calma e agire rapidamente. È fondamentale segnalare subito l’accaduto alle autorità competenti, fornendo dettagli precisi su posizione, orario e dinamica dell’evento. Se possibile, è utile documentare la scena con foto o video, come ha fatto Luca Calzone sul Monte Rosa, per aiutare le indagini. In caso di feriti, prestare il primo soccorso solo se si hanno le competenze necessarie, altrimenti è preferibile aspettare i soccorsi senza mettere ulteriormente a rischio se stessi o gli altri.


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