– Un momento di profonda commozione nazionale si è trasformato in un caso mediatico durante la diretta di Storie Italiane su Rai 1, quando la conduttrice Eleonora Daniele ha annunciato la morte di Papa Francesco. L’episodio, trasmesso alle ore 9:59, è stato segnato da un fuorionda che ha scatenato polemiche e reazioni sui social: un’esclamazione, “Oh Cristo”, udita chiaramente attorno al minuto 1:07 del video condiviso dall’utente @see_lallero su X.
Papa Francesco, scomparso a 88 anni a causa di una grave polmonite bilaterale, ha lasciato il mondo in lutto dopo un pontificato segnato dal suo impegno per la pace e gli ultimi. La notizia, data ufficialmente dal cardinale Kevin Farrell, è stata ripresa in diretta da Rai 1 durante il programma Storie Italiane. Eleonora Daniele, visibilmente emozionata, ha descritto la perdita come “una delle notizie più tristi per tutto il mondo”, mentre il corpo del Pontefice veniva preparato per l’esposizione a San Pietro, secondo il protocollo vaticano.
Tuttavia, l’atmosfera solenne è stata interrotta da un fuorionda che non è passato inosservato. L’esclamazione “Oh Cristo”, pronunciata fuori campo, ha suscitato immediate reazioni, soprattutto sui social, dove gli utenti hanno espresso sconcerto e critiche.
@see_lallero, ha rapidamente accumulato migliaia di visualizzazioni e commenti. Molti hanno sottolineato l’inadeguatezza del momento, definendo l’esclamazione una “bestemmia” in un contesto così delicato. “
@anteranet” ha scritto: “Mamma mia, insopportabile, sembrava stesse recitando e che non riuscisse a farsi uscire la lacrima”, mentre “
@Elena09766″ ha commentato: “Che pena, ma non si vergognano neanche un po’ di fare questi teatrini?”. Altri, come “
@macmat85″, hanno ironizzato: “Ahahahaha ma sembra stia annunciando un’uscita dal Grande Fratello magnifico poi l’ ‘Oh Cristo’ in sottofondo”.
Non è la prima volta che la televisione italiana si trova al centro di polemiche per esclamazioni o comportamenti ritenuti irrispettosi in contesti delicati. Un episodio verificato risale al 4 aprile 2022, quando Silvano Michetti dei Cugini di Campagna, partecipante a L’Isola dei Famosi su Canale 5, è stato espulso per aver pronunciato un’espressione blasfema durante la diretta condotta da Ilary Blasi. Michetti, appena arrivato sull’isola, si era lasciato sfuggire una bestemmia mentre rispondeva alle domande dell’inviato Alvin, un momento riportato da Rolling Stone Italia e che aveva scatenato un’ondata di critiche.
Un altro caso noto si è verificato nel 2014, durante Uno Mattina in Famiglia su Rai 1, quando il conduttore Tiberio Timperi è stato coinvolto in un episodio controverso legato a un’espressione blasfema pronunciata in trasmissione. Anche in quel caso, come documentato da Rolling Stone Italia, l’incidente aveva fatto discutere, sebbene non fosse direttamente attribuibile al conduttore.
Più recente, ma di natura diversa, è il fuorionda del 15 settembre 2021, che ha visto protagonista la giornalista di SkyTg24 Valentina Bendicenti. Durante una diretta, la giornalista, credendo di non essere in onda, ha pronunciato la frase “Mi sono rotta le cosiddette”, un’espressione che, pur non essendo una bestemmia, ha comunque generato scalpore per la sua natura informale in un contesto professionale. Il video, riportato da NextQuotidiano, è diventato virale, con molti utenti che ne hanno apprezzato l’autenticità, ma altri che ne hanno criticato la mancanza di controllo.
L’incidente di Storie Italiane solleva nuovamente il dibattito sull’uso del linguaggio in contesti formali, specialmente in un Paese come l’Italia, dove il rispetto per la religione cattolica è profondamente radicato. Sebbene esclamazioni come “Oh Cristo” possano essere comuni nel linguaggio quotidiano, il loro utilizzo in un contesto televisivo – e in un momento di lutto nazionale – è percepito come fuori luogo da molti.
La televisione, specchio della società, deve fare i conti con le sue contraddizioni, tra la spontaneità del linguaggio e il rispetto per il sacro. In un momento di dolore collettivo per la perdita di Papa Francesco, l’episodio ci ricorda quanto sia delicato il ruolo dei media nel gestire eventi di portata storica e spirituale.