Anthony Joshua linguaccia prima del ko con Daniel Dubois: ecco il motivo del gesto

La linguaccia di Anthony Joshua poco prima di finire al tappeto contro Daniel Dubois ha fatto parlare e arrabbiare molto i tifosi di boxe sui social ma c’è una spiegazione per quel gesto che non voleva essere un insulto per nessuno. Sabato sera Daniel Dubois ha sferrato un colpo micidiale al quinto round, travolgendo Anthony Joshua che è andato al tappeto davanti ai 96.000 spettatori presenti a Wembley.

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Il trentaquattrenne è stato steso da Dubois al quinto round ma già nei round precedenti era finito a terra per almeno tre volte. Fin dall’inizio Joshua è apparso meno concentrato del suo avversario e nel quinto round è stato visto guardare tra la folla e tirare fuori la lingua, pochi istanti prima di essere messo KO dal destro del suo avversario.

Nel video pubblicato da TNT Sports, si vede Joshua girare la testa verso la folla e tirare fuori la lingua mentre l’arbitro separa i due pesi massimi. Molti utenti dei social media si sono subito affrettati ad accusare il veterano della boxe di aver preso in giro il pubblico, ma il suo allenatore Ben Davison si è subito affrettato a dissipare queste voci e a fornire la vera spiegazione. Quando gli è stato chiesto della clip virale, Davison ha spiegato nella sua conferenza stampa post-combattimento.

Il motivo dietro alla linguaccia di Anthony Joshua

“Gli stavo chiedendo qualcosa – ha dichiarato Ben Davison – e lui mi ha risposto ‘Sto bene’ e mi ha fatto sapere che stava bene con quel gesto”. “E poi è tornato prima dell’ultimo round e mi ha detto semplicemente ‘Questi sono i momenti per cui viviamo’ e ha parlato di tirare i dadi, ed è quello che ha fatto”, ha aggiunto.

Ciò non ha tuttavia impedito agli appassionati di boxe di intervenire sui social media e di prendere brutalmente in giro Joshua per le sue azioni avvenute pochi secondi prima della sconfitta per KO. L’allenatore di Joshua ha continuato a difendere le azioni del trentaquattrenne durante il combattimento e ha dichiarato che lui e la sua squadra avrebbero dovuto prendersi una parte delle responsabilità per la prestazione mediocre di Joshua.

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