Con l’avvicinarsi del conclave 2025, l’attenzione del mondo si concentra sui cardinali elettori chiamati a scegliere il successore di Papa Francesco. Il Collegio cardinalizio è composto da 135 elettori, di cui circa l’80% nominati da Bergoglio stesso. Questo potrebbe influenzare fortemente l’orientamento della Chiesa nei prossimi decenni.
Ma chi sono davvero i “papabili”? Quali cardinali seguono la linea riformista di Francesco e chi invece rappresenta la corrente conservatrice? E soprattutto, chi ha più chance di essere eletto? Lo abbiamo chiesto all’intelligenza artificiale e questo è quello che ne è venuto fuori.
LEGGI LE ALTRE NOTIZIE CURIOSE
Matteo Zuppi (Italia)
Presidente della CEI e arcivescovo di Bologna, è il volto più noto del cattolicesimo progressista in Italia. Impegnato nel dialogo interreligioso e nella mediazione dei conflitti, è sostenitore della sinodalità e dell’apertura verso i temi sociali.
Probabilità: 25%
Pietro Parolin (Italia)
Segretario di Stato vaticano, ha guidato la diplomazia della Santa Sede sotto Francesco con fermezza e pragmatismo. È percepito come una figura di continuità affidabile, anche per la sua esperienza internazionale.
Probabilità: 20%
Luis Antonio Tagle (Filippine)
Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, è tra i volti più amati in Asia. Le sue omelie toccanti e la sua umiltà lo rendono vicino al popolo, proprio come Francesco. È considerato uno dei favoriti tra i fedeli bergogliani.
Probabilità: 18%
Jean-Claude Hollerich (Lussemburgo)
Relatore generale del Sinodo sulla sinodalità, ha posizioni aperte su questioni delicate come il ruolo delle donne nella Chiesa e l’accoglienza delle coppie omosessuali. Figura chiave per chi desidera una Chiesa più inclusiva.
Probabilità: 10%
Wilton Gregory (USA)
Primo cardinale afroamericano, è molto impegnato su temi come il razzismo, l’uguaglianza e la giustizia sociale. Vicino alla sensibilità di Papa Francesco, rappresenta una voce forte nel mondo anglosassone.
Probabilità: 8%
Fridolin Ambongo Besungu (Congo)
Arcivescovo di Kinshasa, è in prima linea nella difesa dell’ambiente e dei diritti umani. La sua attenzione ai poveri e la sua voce per l’Africa lo rendono un candidato simbolicamente potente.
Probabilità: 6%
Raymond Leo Burke (USA)
Figura simbolo dell’opposizione interna, ha più volte criticato pubblicamente Papa Francesco. Tradizionalista, è molto apprezzato negli ambienti conservatori, ma la sua elezione è altamente improbabile.
Probabilità: 2%
Gerhard Ludwig Müller (Germania)
Ex prefetto della Dottrina della Fede, rimosso da Francesco, è una voce critica del centralismo vaticano. Forte di un gruppo di sostenitori, potrebbe cercare di condizionare il conclave.
Probabilità: 4%
Robert Sarah (Guinea)
Difensore della liturgia tradizionale e critico su temi etici e sessuali, è una figura carismatica tra i tradizionalisti. Tuttavia, la sua rigidità potrebbe penalizzarlo in conclave.
Probabilità: 5%
Wim Eijk (Paesi Bassi)
Cardinale di Utrecht, è conosciuto per la sua ortodossia dottrinale e la sua contrarietà alle aperture pastorali del pontificato bergogliano.
Probabilità: 3%
Péter Erdő (Ungheria)
Figura rispettata in Europa centrale, ha una posizione più moderata rispetto ad altri conservatori, ma comunque distante dalla visione pastorale di Francesco.
Probabilità: 7%
Giovanni Angelo Becciu (Italia)
Coinvolto in scandali economici e privato da Francesco dei diritti cardinalizi, resta una figura controversa.
Probabilità: 0%
Conclusione
Il prossimo conclave si svolge in un contesto delicato: la Chiesa è divisa tra l’onda lunga delle riforme di Papa Francesco e le resistenze di una parte del Collegio cardinalizio. Se i “bergogliani” riusciranno a fare fronte comune, è probabile che il prossimo Papa ne segua la linea. Tuttavia, l’elemento umano e spirituale del conclave resta imprevedibile, e solo lo Spirito Santo – come sempre – avrà l’ultima parola.