Uno yacht da 16 milioni di euro di un miliardario turco brucia e affonda in Sardegna davanti alle coste di Olbia: la supernave apparteneva ad un milionario turco che fortunatamente si è salvato dal disastro. Tutti i sedici passeggeri e membri dell’equipaggio sono riusciti miracolosamente a fuggire dall’Atina prima che venisse completamente avvolta dalle fiamme mentre era ormeggiata nel golfo di Olbia. I turisti, provenienti dalla Turchia, sono stati salvati dai vigili del fuoco e dalla guardia costiera italiana.
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A bordo c’era anche Serkan Borancili, proprietario dell’imbarcazione lunga 47 metri. L’imprenditore turco ha co-fondato nel 2015 la travagliata app di consegna di generi alimentari Getir, che di recente è stata costretta a uscire dai mercati europeo e statunitense. Alcune delle vittime hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere per le ferite riportate, ma nessuna è in pericolo di vita. Le immagini diffuse dalla Guardia costiera di Olbia mostrano lo yacht da milioni di euro che affonda mentre viene spento con una nave antincendio.
Lo yacht è finito sul fondale marino a circa 7 metri di profondità e sono ancora in corso le operazioni di bonifica. La nave trasportava circa 50.000 litri di carburante, ma l’Autorità portuale di Olbia ha dichiarato che non sono state rilevate perdite. Si ritiene che l’incendio sia divampato nel vano motore del superyacht, ma la causa è attualmente in fase di accertamento.
Borancili ha fondato Getir con Nazim Salur nel 2015 e l’azienda ha prosperato durante il lockdown. L’azienda era valutata oltre 10 miliardi di euro e aveva legami con due oligarchi russi, Vladimir Potanin e Arkady Volozh. Getir ha però abbandonato diversi mercati come Regno Unito, Europa e Stati Uniti per concentrarsi esclusivamente sul suo mercato interno, la Turchia, ponendo fine alla sua rapida espansione in queste regioni iniziata durante la pandemia.
L’annuncio è arrivato dopo le speculazioni secondo cui le attività di Getir nel Regno Unito e in Europa sarebbero in difficoltà finanziarie, in seguito alla decisione dell’azienda di ritirarsi da Italia e Spagna l’anno scorso.
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