Un giocatore di basket tredicenne ha preso a calci in testa un avversario durante una partita avvenuta lo scorso fine settimana. Ma la situazione p degenerata tanto che la famiglia della vittima ha sporto denuncia alla polizia ed è ora stata avviata una indagine penale. Tutto è accaduto domenica durante una partita tra le squadre Payton’s Place e Tumakbo United per un torneo in corso al College of Alameda in California. Due giocatori avversari a un certo punto si sono contesi la palla ma a fare degenerare il tutto è l’arrivo di un terzo ragazzo.
LEGGI ANCHE
Nel corso dell’azione, un atleta tredicenne del Tumakbo United è caduto a terra mentre cercava di mantenere il controllo su un difensore. Quando, all’improvviso, un altro giocatore del Payton’s Place è intervenuto e ha dato un fortissimo calcio sulla testa del ragazzo che in quel momento era sdraiato sul parquet e completamente indifeso.
Un arbitro è subito intervenuto sull’aggressore del Payton’s Place e lo ha con forza portato via. Ad aiutare l’arbitro, anche per evitare che la situazione potesse ulteriormente degenerare, è giunto un allenatore. Insieme hanno portato il ragazzo sulla panchina.
La madre del giocatore aggredito ha dichiarato che suo figlio ha riportato una commozione cerebrale a seguito dell’impatto. Intervistata da ABC 7 ha detto: “Si poteva vedere chiaramente la forma della scarpa sul suo viso”. La famiglia del ragazzo che ha dato il calcio ha affermato che stava semplicemente difendendo il suo compagno di squadra. Secondo lui era stato colpito a pugni e calci nella rissa prima del suo coinvolgimento.
Il Tumakbo United è una squadra filippino-americana composta da giocatori provenienti da tutto il Paese. Anche se gli allenatori hanno dichiarato al quotidiano di non credere che la razza abbia avuto un ruolo nell’incidente. La famiglia del ragazzo a cui è stata presa a calci la testa ha nel frattempo sporto denuncia alla polizia. E’ stata quindi avviata una indagine.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
La squadra Payton’s Place ha rilasciato delle scuse sulla questione con un post social: “Il comportamento mostrato dal nostro giocatore non è accettabile e viene preso sul serio. Non tolleriamo la violenza”. “Ci aspettiamo che i nostri giocatori si comportino con integrità dentro e fuori dal campo. In questo momento, entrambe le squadre stanno lavorando insieme per risolvere la questione”. Poche ore dopo l’organizzazione ha annunciato che il giocatore accusato di aver picchiato l’avversario non fa più parte della squadra.