“Ridatemi le scarpe”, risolto il mistero della frase di Trump dopo l’attentato

La prima frase detta da Donald Trump pochi secondi dopo il fallito attentato è stata “ridatemi le scarpe” e ora un video di quei caotici secondi risolve il mistero di quelle parole. Gli uomini dei servizi segreti sono intervenuti rapidamente dopo che Thomas Crooks, 20 anni, ha sparato e hanno immediatamente circondato l’ex presidente per isolarlo e proteggerlo da ulteriori spari. Inizialmente stordito, Trump ha detto agli agenti: “Lasciatemi prendere le scarpe, lasciatemi prendere le scarpe” mentre si alzava da terra.

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Risolto il mistero delle scarpe di Trump nell’attentato

Il video, pubblicato da WBEN mostra un’angolazione inedita, ripresa nel caos alle spalle di Trump mentre parlava. Si vedono i servizi segreti che assaltano Trump, gli tolgono le scarpe e le lanciano giù dal palco. Anche Trump stesso ha assistito al lato bizzarro dell’incidente, confermando quanto visto nel video della prima intervista rilasciata dopo la sparatoria. “Gli agenti mi hanno colpito così forte che mi sono cadute le scarpe, e le mie scarpe sono strette”, ha detto. Trump ha elogiato la rapidità e la forza delle sue misure di sicurezza.

Ha affermato di essersi procurato un livido sul braccio solo perché un membro dei servizi segreti lo aveva tenuto a terra. “Questo è solo perché un tizio mi ha afferrato”, ha detto Trump. “Sai quanto devi essere forte per fare una cosa del genere?”. “Hanno fatto un lavoro fantastico”, ha aggiunto.

Trump voleva continuare il suo comizio

Trump ha rivelato che non voleva lasciare il comizio. “Volevo continuare a parlare, ma mi avevano appena sparato. È un’esperienza molto surreale, e non sai mai cosa farai finché non succede una cosa del genere”. Secondo quanto riportato da nuove indiscrezioni, una squadra di cecchini si trovava all’interno dell’edificio da cui è partito il ventenne aspirante assassino di Donald Trump, Thomas Matthew Crooks, e ha aperto il fuoco dopo essere stata vista salire sulla sua posizione di tiro 26 minuti prima.

Nuova polemica, cecchini avevano individuato attentatore

Le nuove, sconvolgenti accuse sono emerse mentre le autorità e i servizi segreti statunitensi si trovano ad affrontare crescenti interrogativi su come Crooks sia riuscito a sparare all’ex presidente e a uccidere un partecipante alla manifestazione. Secondo quanto riportato dalla CBS News, uno dei cecchini ha visto Crooks fuori dall’edificio, mentre fissava il tetto, dove poi avrebbe sparato. Un altro cecchino ha addirittura scattato una foto a Crooks dopo che questi è tornato, si è seduto e ha controllato il telefono.

I cecchini sono entrati in azione quando Crooks ha tirato fuori un telemetro e uno di loro inviò un messaggio radio al loro posto di comando, prima che Crooks sparisse di nuovo. Tornò ancora una volta, tuttavia, con uno zaino. Diversi cecchini comunicarono via radio che si stava dirigendo verso il retro dell’edificio. Tuttavia, quando sono arrivati ​​i rinforzi, era già arrivato sul tetto; alcuni ufficiali hanno ipotizzato che abbia utilizzato un condizionatore per salire.

Quando la polizia arrivò sulla scena, Crooks aveva già sparato ed era stato ucciso da un cecchino dei servizi segreti. Un video terrificante mostra testimoni che indicano il tetto e urlano agli ufficiali che cercano di avvertirli, inutilmente.

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