Teste di maiale sono state trovate su alcune tombe musulmane nel cimitero di Narellan, a Sydney. Un gesto definito dalle autorità come atto vandalico e finito al centro di un’indagine della polizia del Nuovo Galles del Sud. L’episodio è avvenuto a pochi giorni dall’attentato di Bondi Beach, un contesto che ha spinto gli investigatori a valutare anche l’ipotesi di una possibile ritorsione, senza che al momento esistano conferme ufficiali su un collegamento diretto tra i due fatti.
L’intervento delle forze dell’ordine è scattato nelle prime ore del mattino, dopo la segnalazione della presenza di resti animali nell’area islamica del cimitero. La polizia ha messo in sicurezza la zona e avviato gli accertamenti per chiarire chi abbia compiuto il gesto e con quali motivazioni.
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Secondo quanto riportato dalle autorità e dai media locali, le teste di maiale sono state rinvenute su alcune sepolture della sezione musulmana del cimitero di Narellan, sobborgo a sud-ovest di Sydney. Il ritrovamento è avvenuto all’alba, quando alcuni visitatori hanno notato i resti animali e allertato immediatamente la polizia.
Gli agenti intervenuti hanno rimosso i resti e delimitato l’area per consentire i rilievi. Il gesto è stato definito profondamente offensivo per la comunità islamica, considerando il valore simbolico e religioso del luogo e il significato del maiale nella cultura musulmana. Al momento non sono stati resi noti arresti o sospetti identificati.
La polizia del Nuovo Galles del Sud ha confermato l’apertura di un’indagine per vandalismo e vilipendio di luogo di sepoltura. Gli investigatori stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e raccogliendo testimonianze utili a ricostruire l’accaduto.
Tra le ipotesi al vaglio c’è anche quella di un atto di vendetta o ritorsione, ma le autorità sottolineano che non esistono al momento prove che colleghino direttamente il gesto a eventi specifici o a moventi di odio religioso. Ogni pista resta aperta, compresa quella di un’azione isolata compiuta da singoli individui.
L’episodio del cimitero di Narellan arriva pochi giorni dopo l’attentato di Bondi Beach, che ha scosso profondamente Sydney e l’intero Paese. Proprio la vicinanza temporale tra i due eventi ha alimentato interrogativi su un possibile clima di tensione e su eventuali gesti emulativi o ritorsivi.
Le autorità, tuttavia, ribadiscono la necessità di distinguere i fatti accertati dalle ipotesi. Al momento, spiegano, non è stato confermato alcun nesso causale tra l’attentato di Bondi Beach e il vandalismo nel cimitero islamico. Le indagini proseguono per chiarire se si tratti di un episodio legato al contesto generale o di un gesto privo di collegamenti diretti.
La comunità musulmana locale ha condannato con fermezza l’accaduto. Rappresentanti di servizi funebri islamici e leader comunitari hanno parlato di un gesto “vile” e “offensivo”, che non fa altro che aumentare divisioni e dolore.
Allo stesso tempo, è stato lanciato un appello alla calma e alla convivenza, invitando a non alimentare tensioni e ad attendere l’esito delle indagini. La polizia ha assicurato che i luoghi sensibili continueranno a essere monitorati per prevenire ulteriori episodi e garantire la sicurezza di tutte le comunità.