Un automobilista è stato identificato e denunciato dai carabinieri forestali di Isernia per aver inseguito con la propria auto un’orsa marsicana e il suo cucciolo lungo la statale 17, nei pressi di Cerro al Volturno. Il fatto risale al 25 ottobre ed è emerso in seguito alla diffusione sui social di un video che mostrava l’auto avvicinarsi insistentemente ai due animali in fuga. L’episodio ha immediatamente sollevato preoccupazione tra cittadini e istituzioni, considerata la vulnerabilità dell’orso bruno marsicano. Si tratta infatti di una sottospecie la cui popolazione è ridotta a poche decine di esemplari. Secondo i militari, il comportamento del conducente avrebbe provocato un forte stress all’orsa e al suo piccolo in un periodo particolarmente delicato come il pre-letargo, con il rischio concreto di comprometterne la sopravvivenza.
Le verifiche sono state condotte dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Isernia, che ha analizzato il filmato circolato online e raccolto elementi utili a identificare il responsabile. L’uomo è stato poi denunciato per maltrattamento di animali. I militari hanno evidenziato come l’inseguimento abbia messo in pericolo sia l’orsa sia il cucciolo, costretti a fuggire a lungo in un tratto stradale non adeguato alla presenza di fauna selvatica. La Forestale ha ricordato che, in casi simili, lo stress indotto può compromettere le condizioni fisiche dell’animale, con conseguenze particolarmente gravi nel periodo precedente al letargo.
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La vicenda è diventata rapidamente virale dopo la pubblicazione del video sui social, suscitando indignazione e numerosi commenti critici. Il filmato mostra l’auto avvicinarsi all’orsa e al cucciolo per un tratto di strada, nonostante i due animali tentino di allontanarsi. La diffusione delle immagini ha spinto il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise a esprimere una dura condanna, definendo il gesto “ingiustificabile” e segnalando formalmente il caso ai carabinieri forestali. L’Ente Parco ha ricordato come l’orsa, in condizioni di forte stress, possa mettere in atto comportamenti estremi per proteggere il cucciolo, aumentando il rischio di incidenti sia per la fauna sia per gli automobilisti. L’episodio ha inoltre riacceso il dibattito pubblico sulla necessità di maggiore consapevolezza nella convivenza tra esseri umani e fauna selvatica.
L’animale coinvolto appartiene alla popolazione di orso bruno marsicano, una delle più rare in Europa e tutelata dalla normativa nazionale e internazionale. Secondo i dati del Parco, la consistenza demografica attuale è stimata attorno ai 60 esemplari, un numero che rende ogni perdita particolarmente grave per la sopravvivenza della specie. L’orso marsicano vive in una fascia appenninica ristretta e soggetta a pressioni antropiche, tra cui traffico veicolare, frammentazione degli habitat e disturbo diretto. Gli esperti ricordano che anche un singolo episodio di stress prolungato può compromettere la capacità dell’animale di alimentarsi adeguatamente in vista del letargo, riducendo così le possibilità di superare l’inverno. Per questo motivo l’Arma ha ribadito l’importanza di comportamenti corretti quando si incontra fauna selvatica, soprattutto in zone note per la presenza dell’orso.