Un dramma senza precedenti ha colpito il calcio balcanico. Mladen Žižović, allenatore bosniaco di 43 anni, è morto durante una partita del campionato serbo mentre guidava dalla panchina la sua squadra, il Radnički 1923. L’allenatore si è accasciato improvvisamente nel corso del primo tempo del match contro il Mladost Lučani, al 22° minuto. Le immagini, riprese dalle telecamere e diffuse dai media locali, mostrano i giocatori in lacrime mentre lo staff medico tentava disperatamente di rianimarlo. Nonostante i soccorsi tempestivi, Žižović non ce l’ha fatta. La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo, lasciando attoniti tifosi e colleghi del calcio europeo.
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Secondo quanto riportato da TalkSport e da altre testate serbe, Mladen Žižović avrebbe accusato un malore improvviso pochi minuti dopo l’inizio della gara. I soccorsi sono entrati immediatamente in campo con il defibrillatore, ma ogni tentativo di rianimazione è stato vano. Dopo diversi minuti di paura e confusione, la partita è stata sospesa e l’allenatore è stato trasportato d’urgenza all’ospedale più vicino, dove i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Le autorità sportive hanno espresso vicinanza alla famiglia e annunciato un minuto di silenzio in tutti i campi del campionato serbo nel weekend successivo.
Nato a Mostar nel 1980, Žižović era considerato uno degli allenatori emergenti del calcio balcanico. Ex centrocampista con una lunga carriera tra Bosnia e Serbia, aveva guidato diversi club tra cui Radnik Bijeljina e Zrinjski Mostar, prima di approdare sulla panchina del Radnički 1923. Era noto per il suo approccio umano, la dedizione ai giovani e il carattere carismatico. Giocatori e tifosi lo ricordano come un uomo di grande passione e integrità, sempre vicino alla squadra anche nei momenti difficili. Sui social, decine di ex colleghi e calciatori hanno espresso cordoglio e condiviso foto e ricordi del tecnico.
Il club Radnički 1923 ha diffuso un comunicato carico di commozione: “Abbiamo perso non solo un allenatore, ma un amico, un fratello, un uomo che ha dato tutto per il calcio”. Anche la Federazione serba e la UEFA hanno espresso il loro cordoglio. Le immagini del campo, con i giocatori in lacrime e il pubblico in silenzio, hanno fatto il giro dei social in poche ore. Molti tifosi hanno lasciato fiori e sciarpe allo stadio del club in segno di omaggio.
La morte improvvisa di Mladen Žižović riaccende il dibattito sulla sicurezza e i controlli sanitari per allenatori e atleti professionisti. Negli ultimi anni, diversi episodi simili hanno colpito il mondo dello sport, evidenziando la necessità di monitoraggi cardiaci più frequenti anche per chi non scende in campo come giocatore. Le federazioni di calcio europee hanno già annunciato un piano di revisione dei protocolli medici. Nel frattempo, l’intera comunità sportiva piange un tecnico rispettato e amato, scomparso troppo presto.