Nel reparto neonatale del Jeanne‑de‑Flandre Children’s Hospital di Lille, in Francia, un bambino di soli sei anni ha causato la morte della neonata Zayneb‑Cassandra, prematura di 7 mesi e mezzo. Il tragico evento è avvenuto venerdì scorso, quando la piccola è caduta dalla branda dopo essere stata afferrata “come una bambola” dal piccolo, riportando un grave trauma cranico che ne ha causato il decesso il giorno successivo.
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Il bambino era entrato più volte nel reparto, aggirandosi per i corridoi senza sorveglianza. Testimonianze raccolte descrivono un comportamento “turbolento” già segnalato dal personale e da altre madri ospiti.
Secondo quanto riporta la nonna della vittima, “sembrava che cercasse di prenderla per il pannolino, e lei è caduta di testa”. Il bambino è stato trovato accanto alla neonata, seduto su una sedia, mentre la bimba era ormai in arresto cardiaco.
Madri e infermiere avevano segnalato la sua presenza irridente già dalla mattina. Un allarme ignorato: “arrivava alle 7 di mattina e correva tutto il giorno nei corridoi”.
La polizia giudiziaria minorile di Lille ha avviato un’indagine penale, mentre l’ospedale ha aperto una verifica amministrativa interna.
Un episodio drammatico che solleva inquietanti interrogativi sulla sorveglianza nei reparti sensibili, come le terapie intensive neonatali. Serve una riflessione urgente sui protocolli di sicurezza e sul controllo delle aree ospedaliere.
La morte di Zayneb‑Cassandra è un monito: ogni accesso deve essere monitorato, ogni comportamento sospetto segnalato. È tempo di rafforzare le misure di protezione nelle zone critiche per prevenire altri drammi.