Chi è bello e chi no? Se prima ci si affidava allo specchio o all’opinione degli amici, ora il giudizio passa da un’intelligenza artificiale. Su TikTok, Reddit e altri social, migliaia di utenti si rivolgono a ChatGPT con una domanda tanto semplice quanto carica di significato: “Sono bello o no?”. Una richiesta che apre un mondo di curiosità, insicurezze e voglia di approvazione, con l’IA nel ruolo inedito di specchio digitale.
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Il trend è esploso soprattutto tra i giovanissimi. Ragazze e ragazzi caricano selfie o descrivono il proprio aspetto fisico per ottenere un voto da ChatGPT. Nonostante il chatbot non abbia accesso diretto a immagini, gli utenti aggirano il limite fornendo dettagli fisici precisi. Il risultato? Un boom di video e post in cui vengono mostrati i “glow-up” – i miglioramenti estetici – ottenuti seguendo i consigli dell’IA.
Tra i casi più virali c’è quello di Kayla Drew, che su TikTok ha mostrato il suo cambiamento estetico dopo aver applicato le raccomandazioni ricevute da ChatGPT: taglio di capelli, trucco più naturale e persino una nuova routine di skincare. Il fenomeno ha raccolto milioni di visualizzazioni e innescato un’ondata di emulazioni.
Anche celebrità come Sia sono tornate a parlare di trasformazioni fisiche, come dimostra la sua recente rivelazione sul lifting.
Sebbene ChatGPT non sia stato progettato per giudicare l’aspetto umano, molti utenti gli chiedono valutazioni su parametri come simmetria del viso, proporzioni o stile. Alcuni riportano punteggi tra 7 e 8 su 10, anche in caso di immagini poco lusinghiere, mentre altri hanno ricevuto voti più bassi dopo aver insistito per una valutazione “senza filtri”.
L’interesse crescente per il “consiglio skincare AI” si accompagna all’uso di ChatGPT come beauty advisor digitale, un ruolo inedito che sta ridisegnando le interazioni online. Su Reddit, il confronto tra valutazioni ricevute e autopercezione ha generato discussioni accese.
Lo stesso desiderio di sorprendere o provocare si ritrova in casi limite, come quello dell’influencer che ha prodotto birra con il proprio lievito vaginale.
Dietro questo gioco apparentemente innocuo si nascondono rischi reali. Secondo gli esperti, le intelligenze artificiali come ChatGPT attingono a enormi quantità di dati, molti dei quali riflettono bias culturali e stereotipi estetici. Il pericolo è quello di interiorizzare ideali di bellezza irrealistici, generati non da un gusto umano, ma da un algoritmo.
Inoltre, l’IA può inconsapevolmente spingere verso un consumo cosmetico mirato: suggerendo trattamenti, prodotti e cambiamenti estetici, rischia di alimentare insicurezze e promuovere un’estetica commerciale più che personale.
E anche nel mondo delle celebrity, le frecciate estetiche possono trasformarsi in provocazioni pubbliche, come nel caso di Kim Kardashian contro Bianca Censori.
Nonostante le criticità, molti vedono in ChatGPT un alleato neutro, privo di pregiudizi umani, da cui ricevere consigli spassionati. Per alcuni è diventato un vero “confidente digitale”, capace di fornire suggerimenti su look, cura della pelle e stile in modo rapido e accessibile.
Questa trasformazione è ormai parte di un trend più ampio: quello delle “trasformazioni estetiche con ChatGPT”, che ridefinisce i canoni dell’autopercezione e il rapporto con se stessi, in un mondo dove l’approvazione non arriva più dagli altri, ma da un’intelligenza artificiale.