Il cuore pulsante di Hong Kong, il vibrante porto di Victoria, è stato teatro di uno spettacolo tanto affascinante quanto inquietante. Sabato, una tromba marina, un fenomeno meteorologico raro ed intenso, si è abbattuta sulla città, offrendo uno spettacolo surreale e lasciando gli abitanti a bocca aperta.
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Un evento senza precedenti. Non si vedeva una trombamarina così potente nel porto da oltre sessant’anni esattamente dal 1959. Le immagini, che hanno fatto il giro del mondo, mostrano una colonna d’acqua e aria che si innalza verso il cielo, un vortice di potenza che sembra quasi voler sfidare i grattacieli che dominano lo skyline.
Le immagini registrate da diverse angolazioni hanno mostrato la trombamarina mentre ruotava sopra le acque del porto, creando un vortice sulla superficie. Alla fine, il fenomeno si è dissipato quando è entrato in contatto con un muro della piscina di Tai Wan Shan, avvicinandosi così tanto da permettere agli spettatori di una gara di nuoto di vederlo da vicino e di immortalarlo con i loro smartphone.
Molti osservatori non possono fare a meno di collegare questo evento eccezionale al cambiamento climatico. L’aumento delle temperature globali, l’innalzamento del livello del mare e l’alterazione dei modelli meteorologici stanno rendendo sempre più frequenti e intensi gli eventi estremi. La trombamarina di Hong Kong potrebbe essere un campanello d’allarme, un segnale che ci avverte dei pericoli che ci attendono.
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Se da un lato questo evento ha offerto uno spettacolo affascinante, dall’altro ci costringe a riflettere sul nostro rapporto con il pianeta. La domanda che sorge spontanea è: cosa ci riserva il futuro? Potremo assistere a eventi sempre più estremi, con conseguenze sempre più gravi per le nostre vite e per l’ambiente?