Donna morta nuda sulla spiaggia, chiama la polizia: ma era una bambola per adulti

Una signora di Taranaki (Nuova Zelanda) ha chiamato la polizia dopo aver scoperto su una spiaggia quello che pensava fosse una donna nuda senza testa ma che si è poi rivelato essere una bambola per adulti “molto realistica”. Alice Cowdrey stava portando a spasso il suo cane Sadie a Tapuae Beach, a sud di New Plymouth.

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La donna è stata attirata dal proprio cane verso una zona della spiaggia. “Mi sono sentita come paralizzata e stavo male”, ha raccontato al sito Radio New Zealand. “Ho potuto vedere che aveva decisamente la forma di un torso, a faccia in giù, e ho potuto dire che era una figura femminile. Aveva le unghie e le dita dei piedi erano davvero realistiche, quindi sembrava davvero una figura umana”. Il cane non era agitato ma la sua padrona sì tanto che terrorizzata ha chiamato la polizia.

Mentre aspettava l’arrivo degli agenti ha anche iniziato a preoccuparsi della possibile presenza di un assassino. Anche i tre poliziotti intervenuti erano convinti che fosse reale quando l’hanno vista per la prima volta, ha detto. “E poi ho visto uno dei poliziotti dargli una spinta con il piede e ho pensato: non lo avrebbe fatto se si fosse trattato di un cadavere”.

Anche i poliziotti all’inizio ci sono cascati

“E poi l’ha capovolta, ed era ancora più realistica di quando era sdraiata sulla schiena, aveva tutto… era molto realistica… ma ovviamente si capiva che era una bambola per adulti”. Cowdrey ha detto di essersi sentita sollevata, ma di essersi sentita in colpa per aver chiamato la polizia a proposito di una bambola gonfiabile, nonostante le avessero assicurato di aver fatto la cosa giusta.

Ci vollero tutti e tre gli agenti per trascinarla di nuovo lungo la spiaggia fino alla loro auto, tanto era pesante, ha detto. Per quanto riguarda il modo in cui una bambola gonfiabile senza testa è arrivata a giacere su una tranquilla spiaggia di Taranaki, Cowdrey ha detto di avere più domande che risposte.

Alice Cowdrey ha poi scherzato sul proprio social a proposito della notizia che è subito diventata virale. E infatti nelle storie si “autodenuncia”: “Sì, sono io quella che credeva fosse un cadavere”.

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