Un giovane uccide a coltellate la madre durante un rituale di “magia nera” poi le taglia la mano per utilizzare le dita e accedere così al suo conto corrente. Il 21enne Jose Natan Carvalho è stato però arrestato e ha confessato l’omicidio. A morire sotto i suoi fendenti è stata Sandra Maria dos Santos Carvalho, 58 anni, trovata con molteplici ferite da coltello e con la mano mozzata, nella sua casa nella città di Salvador, in Brasile.
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L’omicida è comparso in tribunale e ha ammesso di aver “tagliato il collo e la mano di sua madre con un coltello”. Successivamente il 21enne avrebbe tentato di accedere al conto corrente della madre per prelevare denaro usando le dita della mano mozzata. Il giudice Leandro Florencio Rocha de Araujo ha detto ai media locali che il giovane ha confessato il delitto.
“Durante l’interrogatorio, la vittima ha confessato di aver commesso il crimine, avendo addotto di aver ucciso sua madre durante la pratica di un rituale di magia nera, questo perché la vittima avrebbe a sua volta precedentemente eseguito un rituale di magia nera contro di lui. Ha detto di aver tagliato il collo della vittima, usando un coltello, e poi di averle tagliato la mano, in modo da poter ottenere denaro dalla banca”, si legge in un estratto del documento processuale diffuso dai media brasiliani.
Il corpo di Sandra è stato trovato in avanzato stato di decomposizione. La polizia militare è stata chiamata sul posto, dove ha trovato José Natan nella sua residenza. L’indagato ha indicato alla polizia il luogo in cui il corpo era stato depositato. Era nel cortile di casa, coperto da un lenzuolo e un asciugamano, mostrando segni di putrefazione e con una mano separata dal corpo.
Il cugino di Jose Natan ha allertato la polizia dopo essersi recato nella casa dove vivevano mamma e figlio e aver sentito un odore nauseabondo. La polizia ha detto che il suo corpo aveva iniziato a decomporsi, suggerendo che fosse stata uccisa giorni prima. Il giudice ha fatto riferimento al fatto che la famiglia fosse stata seguita dalla Rete di assistenza sanitaria (RAS) e dalla Rete di assistenza psicosociale (RAPS). Sul caso sta indagando il Dipartimento di Omicidi e Protezione Personale (DHPP) di Salvador.
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