Gli agenti del dipartimento di polizia di Murrieta (California) si divertono a pubblicare esilaranti foto di arresti ma sostituendo i volti dei sospetti con teste di Lego. Ma non si tratta di ridicolizzare le persone, quanto il rispetto di una legge statale che protegge i diritti degli arrestati non ancora condannati.
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Le immagini sulla pagina Instagram del dipartimento mostrano i mattoncini Lego con una varietà di espressioni facciali – pianto, accigliato, sogghigno o rabbia – sovrapposte digitalmente ai corpi delle persone arrestate.
L’agente di polizia esperta di Photoshop ha spiegato che sta proteggendo i volti dei detenuti per conformarsi a una nuova legge statale che vieta il rilascio di foto segnaletiche di persone accusate di crimini non violenti. La legge, firmata dal governatore democratico Gavin Newsom lo scorso settembre e attuata il 1° gennaio, impone inoltre ai dipartimenti di polizia di rimuovere altre foto segnaletiche dai social media dopo 14 giorni.
“Il Dipartimento di Polizia di Murrieta è orgoglioso della sua trasparenza nei confronti della comunità, ma onora anche i diritti e le tutele di tutti, come previsto dalla legge; persino sospetti”, si legge nel post. “Per condividere ciò che sta accadendo a Murrieta, abbiamo scelto di coprire i volti dei sospettati per proteggere la loro identità pur rimanendo in linea con la nuova legge”.
Ma la pratica non è una novità per la polizia di Murrieta: l’agenzia oscura i volti dei sospettati ormai da un paio d’anni, utilizzando anche emoji, bambole Barbie e persino personaggi di “Shrek”.
“Alcuni dei motivi erano la presunzione di innocenza fino a prova contraria in un tribunale, gli effetti che un incarico potrebbe avere su un individuo o sulle sue famiglie al di fuori del procedimento penale a cui potrebbero essere soggetti (vergogna pubblica) e in parte derivavano fino al carico di lavoro”, aveva scritto in precedenza il dipartimento.
“Il nostro obiettivo è tenere informati i nostri cittadini su ciò che sta accadendo nella città in cui tutti viviamo, nonché sul lavoro che il dipartimento di polizia sta svolgendo per conto dei cittadini”, ha aggiunto. L’uso di Photoshop da parte del dipartimento di polizia ha diviso i follower sui social media. “Sono così esilaranti!” un utente ha commentato allegramente le foto della prenotazione di Lego. Un altro ha scherzato: “Quei Lego sembrano non imparare mai”.
Molti commentatori, tuttavia, hanno sostenuto che proteggere le identità dei sospettati ai sensi della nuova legge statale equivaleva essenzialmente a proteggere i criminali.
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