Emma Marrone vittima di body shaming. Di nuovo. Emma ha scelto di tornare a cantare nei club, dove ha mosso i primi passi della sua carriera, per presentare il suo nuovo album Souvenir, uscito meno di un mese fa. La cantante ha offerto una performance energica e coinvolgente nella data zero a Modena, ma non sono mancate le critiche sul web. Alcuni utenti hanno infatti commentato negativamente il suo peso e il suo abito, accusandola di averlo copiato da altre artiste come Annalisa e Angelina Mango.
Tutto è partito da un video di una pagina fans di Emma. A fianco al filmato, però, è partita tutta una sequenza di insulti e soprattutto paragoni con cantanti più giovani o esteticamente diverse da Emma. “Abbiamo mangiato un po’ troppo”, “style scaricatore di porto”, “ma come si è ridotta… lascia fare a Angelina Mango che può permetterselo”, “su Annalisa può andare… quando uno è giovane può permettersi di tutto, ma quando si avvicinano i 40…”. Queste sono solo alcune delle frasi che testimoniano il body shaming, ovvero la pratica di criticare e umiliare il corpo altrui, subito da Emma.
Non è la prima volta che Emma deve subire insulti sul suo fisico. La cantante salentina, che ha partecipato a Sanremo 2022 con un look sexy e provocante, è stata criticata duramente per la sua forma fisica da alcuni utenti sui social e dal blogger Davide Maggio, che le aveva consigliato di evitare le calze a rete se ha una gamba importante. Emma Marrone non si è lasciata intimorire e ha replicato a tono, invitando le sue fan più giovani a non farsi condizionare da commenti del genere e ad amare il proprio corpo così com’è. L’artista, che ha sempre sostenuto il valore dell’autostima e dell’accettazione di sé, ha ribadito il suo messaggio di libertà e di rispetto, nonostante i continui attacchi che riceve.
Un fenomeno che si manifesta spesso sui social network, dove molti utenti si sentono in diritto di giudicare e insultare chiunque, confondendo la libertà di espressione con la licenza di offendere. Un fenomeno che colpisce soprattutto le donne, le cui scelte estetiche e di stile sono costantemente messe sotto la lente d’ingrandimento e confrontate con degli standard irrealistici e discriminatori.