Un documento speciale, non olografo, dotato di firma dell’ex premier Silvio Berlusconi e redatto nella data del 21 settembre 2021 a Colombia, è stato depositato ed ufficialmente conservato, il 3 ottobre, presso uno studio notarile di Napoli ad opera dell’imprenditore Marco Di Nunzio, 55enne residente nel territorio torinese. A rendere nota la vicenda avvocato Erich Grimaldi, procuratore generale dello stesso Di Nunzio. L’uomo, che attualmente vive nel paese sudamericano, afferma di essere stato amico con l’ex presidente del consiglio. Nel 2013, inoltre, si candidò per il ruolo di presidente della Regione Lombardia, con la lista “Movimento Bunga Bunga”, ma non riuscì ad accedere alla carica a causa di presunte irregolarità riscontrate nelle firme raccolte per la sua candidatura, spingendo così in moto un’inchiesta giudiziaria.
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Silvio Berlusconi avrebbe lasciato a Flavio Di Nunzio beni di notevole valore, come il 2% delle azioni Fininvest, una cifra pari a circa 26 milioni di euro, nonché tutte le azioni societarie della proprietà delle ville ad Antigua e i mezzi di trasporto come la nave “Principessa VaiVia” e le altre imbarcazioni collegate. La pubblicazione del testamento ha sancito la formale diffida dell’avvocato lo stesso Grimaldi ai cinque figli del Cavaliere affinché sia assicurata immediatamente l’immissione di tale proprietà al possesso.
Ricostruendo l’accertamento, il testamento speciale è stato stipulato ufficialmente il 21 settembre 2021 nello studio del notaio Jimenez Najera Margarita Rosa, a Barrio Espinal, Colombia, ed è stato “apostillato” dalla Cancelleria del Ministero degli Esteri colombiano.
“Ora il documento notarile – spiega su Repubblica l’avvocato Grimaldi – è divenuto valido a tutti gli effetti e dovrà essere ufficialmente considerato e inserito obbligatoriamente nella pratica successoria di Silvio Berlusconi”. “A notifica avvenuta – dice il procuratore generale dell’imprenditore Di Nunzio – i legati testamentari saranno, di certo, sottoposti al vaglio della famiglia del Cavaliere, del notaio Roveda e dello stesso Comitato direttivo della società Fininvest, in considerazione anche del 2% delle azioni della relativa società quotata in Borsa, assegnatogli da Berlusconi in sede testamentaria”.
Ma davvero i figli di Berlusconi dovranno cedere parte della loro eredità? Probabilmente la magistratura dovrà in qualche modo dare risposta. Qualcosa in questa storia non torna però. Intanto la data: il 21 settembre 2021 Silvio Berlusconi, stando a quanto dichiarato da Di Nunzio, sarebbe stato in Colombia per firmare il testamento. Quel giorno Berlusconi aveva inviato un video al congresso del Ppe per un suo intervento politico. Non aveva partecipato direttamente a causa del suo stato di salute.
Ai primi di settembre infatti era stato ricoverato al San Raffaele per problemi cardiaci legati a quella che si sarebbe poi scoperto essere una forma di leucemia. Ricovero che è durato fino al 14 di settembre dello stesso anno. Impossibile, data la sua situazione clinica che avesse potuto volare dall’altra parte del mondo. Peraltro un viaggio difficile da tenere segreto per un personaggio come Silvio Berlusconi.
Il testamento poi sarebbe “non olografo”, quindi non scritto di proprio pugno. I testamenti invece lasciati ufficialmente dal Cavaliere lo erano. Una firma per procura o digitale? Anche in questo caso Berlusconi si è sempre affidato al suo notaio di fiducia Arrigo Roveda il quale ha gestito l’apertura del testamento ufficiale, impossibile quindi che possa aver “dimenticato” una procura fatta per redigere un altro testamento in Colombia.